Come gli stilisti reinventano il design del tallone

Nov 17, 2025 | Brands, Fashion, Style

Dalla corte di Versailles alle passerelle delle Fashion Week, il tacco curvo attraversa i secoli. Un tempo simbolo di potere, oggi diventa terreno di sperimentazione per i designer. Scultoreo da Bottega Veneta, geometrico da Balmain, sensuale da Saint Laurent: tutte le grandi Maison sono ai suoi piedi. Focus su un accessorio in piena trasformazione.

La nuova ossessione delle passerelle

Questa stagione il tacco curvo si impone come uno dei dettagli più presenti nel guardaroba femminile. In passerella viene sfoggiato in tutte le sue forme: scultoreo, asimmetrico, tondo.

Da Bottega Veneta, il tacco si trasforma in terreno di sperimentazione: la Maison gioca con le illusioni ottiche, creando modelli in cui il piede sembra sospeso, sostenuto da un equilibrio quasi impossibile. Un’apparenza leggera dietro la quale si cela un lavoro di orefice. Dalle collezioni Autunno/Inverno 2022 e Primavera/Estate 2023, i tacchi si torcono, si assottigliano, si deformano con eleganza, reinventando la linea classica della décolleté senza mai tradirla. Un approccio simile si ritrova da Dries Van Noten, che gioca con i volumi in modo sottile: il tacco diventa un elemento architettonico. Nella collezione Primavera/Estate 2025, la scarpa ricorda il corsetto, con un laccio che abbraccia il collo del piede.

@balmain
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@bottegaveneta

Da Balmain i modelli flirtano con il surrealismo. Gli stivali cuissard sfoggiano un effetto slouchy — materiali morbidi e volumi oversize — equilibrato da un tacco geometrico, sormontato dal logo della Maison. Tutt’altro approccio da Saint Laurent, che reinterpreta in chiave sensuale la slingback con il modello Apolline, un tacco a spillo curvo, quasi sul punto di spezzarsi, che restituisce grinta e modernità a una scarpa considerata ormai classica. Una scelta radicale, ma sempre fedele allo spirito della Maison.

@driesvannoten
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Il tacco può essere asimmetrico, scultoreo, può allargarsi o gonfiarsi. È il caso della collaborazione Louboutin x Matières Fécales, recentemente indossata da Lady Gaga, conosciuta per la sua passione per le calzature sperimentali. Più che delle scarpi, delle travi, che trasformano il semplice gesto del camminare in una performance.

Un’eco del Louis Heel?

Prima di diventare un dettaglio avanguardista, il tacco curvo era soprattutto un simbolo di potere. Nel XVII secolo, Luigi XIV ne fa l’emblema della nobiltà: un decreto del 1670 vietava infatti di indossarlo a chi non avesse un titolo. Con Luigi XV, la curva si fa più morbida e affusolata: nasce il celebre Louis Heel. Indossato sia dagli uomini che dalle donne dell’alta società, il tacco diventa allora un simbolo di status. Alla fine del XVIII secolo, la silhouette dell’epoca scompare insieme agli eccessi dell’aristocrazia, ma il suo spirito rimane.

Un’eredità reinventata

Oggi i tacchi curvi tornano a esplorare quella tensione sottile tra equilibrio e squilibrio. I designer li adottano come mezzo per ripensare la postura, la camminata e il rapporto con il corpo. Uno statement più o meno discreto: si può nascondere il tacco sotto i pantaloni o mostrarlo come un gioiello.

@louboutin
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Pur restando un territorio prevalentemente femminile, designer come Rick Owens ne sovvertono i codici, invitando a una visione più fluida del genere. Poco importa chi li indossa, i tacchi incarnano il potere e la vulnerabilità. La fragilità apparente del passo rivela la forza necessaria per dominarlo. Il tacco curvo diventa così un gesto di ribellione contro l’immagine rigida e convenzionale della femminilità.

Se il Louis Heel proclamava la potenza del rango, i suoi eredi contemporanei rivendicano il potere dell’espressione. Curvando la linea, aprono un nuovo spazio di libertà: quello di una femminilità e di una mascolinità liberi di intrecciarsi, di raddrizzarsi e di seguire ciascuna la propria traiettoria.Articolo di Julie Boone.