Si è appena conclusa la prima edizione della Slow Fashion Week di Marsiglia. L’occasione perfetta per fare il punto — e soprattutto ritenere — cinque marchi emergenti che stanno ridefinendo i contorni di una moda più responsabile, creativa e profondamente radicata a Marsiglia.
Atelier Regain : quando l’upcycling rima con impegno sociale
Atelier Regain è molto più di un marchio di moda sostenibile: è il laboratorio creativo di upcycling di Frip’Insertion, uno dei tanti progetti promossi da Emmaüs.
Dal 2021, qui si recuperano tessuti — jeans, coperte di lana e altri materiali — per trasformarli in creazioni uniche. Ma il vero cuore pulsante è il team che li realizza: sarte in reinserimento professionale, precedentemente lontane dal mercato del lavoro, che qui acquisiscono competenze preziose e, attraverso la manualità e la formazione, ritrovano fiducia e una nuova prospettiva professionale.



Ma l’attività non limita alla produzione di abiti e accessori: Atelier Regain organizza anche laboratori di cucito e attività di sensibilizzazione per promuovere un consumo tessile più consapevole. Durante la Slow Fashion Week di Marsiglia, ha collaborato con Agnès. B, madrina dell’evento. Dimostrando che Atelier Regain è un marchio profondamente radicato nel territorio, capace di coniugare stile, etica e impatto sociale.
Captcha Lab, la fabbrica del tessile
Il marchio marsigliese Captcha Lab, fondato da Charlotte Denner, si impone nel mondo della moda come un autentico laboratorio creativo a metà strada tra l’artigianato e il design, con l’obiettivo di promuovere una produzione consapevole, in contrasto con la logica industriale. Ogni capo viene realizzato su ordinazione, a partire da tessuti di recupero e abiti di seconda mano, completamente decostruiti e reinventati.



Qui nulla è lasciato al caso: il capo diventa un campo di sperimentazione organico, un oggetto vivo, unico e in continua evoluzione. Charlotte crea abiti scultorei ma al tempo stesso portabili, in bilico tra utilità e poesia. Tra le sue creazioni iconiche troviamo pantaloni oversize con patta, top con tagli asimmetrici e cappuccio integrato, borse shopper trasformate in accessori moda. La sua creatività si estende anche ai gioielli, con diverse creazioni originali, come la collana ostrica, dal design organico e inaspettatoCaptcha Lab è più di un brand: è un manifesto per una moda futurista e impegnata.
Capobianco, gioielli grezzi e poetici
Capobianco nasce dall’unione tra artigianalità, radici familiari e ispirazione urbana. Dopo un percorso nel mondo del lusso, Juliette Moutte si forma in oreficeria e fonda il suo brand a Marsiglia, dove crea gioielli unici in argento riciclato e materiali di recupero, lavorati a mano nel suo laboratorio nel 5° arrondissement.


Ogni collezione si ispira a Marsiglia — dai quartieri abbandonati alla garriga, passando per i vicoletti assolati — per dare vita a gioielli dal carattere grezzo e poetico. Capobianco sovverte i codici della gioielleria classica con forme libere.
Impegnato in un approccio responsabile, il brand propone edizioni limitate e in filiera corta, con uno spirito fortemente votato all’upcycling. Aperto alle collaborazioni, ma fedele a una visione etica e locale, è uno dei progetti più interessanti della nuova scena creativa marsigliese: un’autentica perla da scoprire.
Maison Mascarello, dettagli originali
New entry sulla scena creativa marsigliese, Mascarello realizza borse uniche a partire da materiali recuperati in loco, come scarti di pelle e rimanenze provenienti da artigiani locali e da La Réserve des Arts Sud.


Le borse Mascarello, pensate come oggetti ibridi tra design e artigianato, si distinguono per le loro linee sinuose e i dettagli originali. Le fibbie scultoree, firmate dalla stilista marsigliese Mélissa Mariller, aggiungono carattere a questi accessori capaci di attirare tutti gli sguardi.
Tra moda circolare e stile deciso, Maison Mascarello porta una ventata d’aria fresca alla creatività marsigliese… e forse anche a quella parigina.
Salé, tra terra e mare
Salé è un altro marchio marsigliese impegnato, nato nel 2021 dal desiderio di ridare un senso alla moda e interamente orientato all’upcycling. Fondato da Lucie Grézaud, ex collaboratrice di case di moda parigine, il marchio rielabora capi e tessuti dimenticati per dar loro nuova vita.


Ogni pezzo è unico, frutto di un’artigianalità e una visione sostenibile. Lucie non si limita a creare, ma condivide la propria passione attraverso workshop partecipativi, tour nelle friperie di Marsiglia e persino team building incentrati sulla moda responsabile.
Combinando creatività, impegno locale ed educazione al consumo, Salé rappresenta un nuovo modo di concepire il vestire — che conquista sia coloro che amano la moda, sia chi vuole fare scelte più consapevoli.
Article de Julie Boone.