Incontro con Léa Germano, fondatrice di Studio Paillette, sito di abiti a noleggio

Giu 14, 2025 | Brands, Fashion

È a Marsiglia, a due passi da Porto Vecchio, che Sneaker Spirit ha incontrato Léa Germano, fondatrice di Studio Paillette, poche ore prima della sfilata organizzata al Mucem in collaborazione con Maison Salé. Ci ha aperto le porte del suo universo, dove ogni accessorio è scelto con cura e ogni look pensato come una narrazione. In questo alveare creativo dove le idee circolano quanto i vestiti, il tempo sembra sospeso. Nel cuore del backstage della Slow Fashion Week marsigliese, la frenesia si dissolve in una dolce concentrazione, quasi un rituale— l’attesa che precede i momenti importanti.

Dal lusso alla moda circolare

Stilista di formazione, Léa ha lavorato a lungo nel mondo del lusso – da Marc Jacobs a New York a Balmain a Parigi -, finché non ha sentito il bisogno di allontanarsi da questo modello per proporre un’alternativa più inclusiva e, soprattutto, più sostenibile. Nel 2020 lancia Studio Paillette: un servizio di abiti a noleggio accessibile a tuttə. L’attività comincia a prendere forma attorno a due poli — uno showroom e un’agenzia. Oggi, Studio Paillette collabora con i brand, produce contenuti e dà visibilità a marchi emergenti grazie al noleggio, senza ricorrere alle classiche dinamiche del gifting. Una nuova forma di influenza, libera dai codici tradizionali, in cui l’abito circola e racconta una storia a ogni noleggio.

Il mio ruolo non è creare prodotti, ma creare look”, riassume Léa. Studio Paillette è un sito e uno showroom dove ogni pezzo è frutto di un’accurata selezione. Brand emergenti si affiancano ai nomi più rinomati come Ganni, Essentiel Antwerp e AMI, tutti sedotti dalla promessa di una visibilità alternativa, in linea con un approccio sostenibile.

Marsiglia, un nuovo terreno d’espressione 

La sede di Studio Paillette si trova a Parigi e i suoi abiti vengono consegnati in tutta la Francia. Ma è a Marsiglia che Léa sviluppa una nuova dimensione del progetto in occasione della prima edizione della Slow Fashion Week. Insieme a Lucie, creatrice del marchio Salé e co-fondatrice del collettivo BAGA, venerdì 13 giugno organizza una sfilata diversa dal solito, dove l’obiettivo non è vendere capi, ma celebrare la creatività. Gli outfit sono stati creati a partire dal guardaroba upcycled di Salé. Un gioco di sovrapposizioni e di abbinamenti audaci per rivelare tutto il potenziale della silhouette. Una sfilata-manifesto, liberata dai vincoli commerciali, in cui ogni outfit racconta una storia. Più che una semplice vetrina, la sfilata di Studio Paillette & Salé per la Slow Fashion Week è un omaggio alla creazione collettiva, alla reinvenzione tessile e alla moda circolare come gesto impegnato.

Questo approccio locale non è un ripiegamento, al contrario: “Marsiglia ha un potenziale creativo incredibile. Serviva uno spazio per i creatori locali, ma anche per attrarre talenti provenienti da altrove”, afferma Léa. Invitando artisti e stilisti da Parigi e altre città (in treno, precisa ridendo), la Slow Fashion Week catalizza una nuova scena, radicata ma aperta, eco-responsabile e inclusiva.

Il dietro le quinte del noleggio di abiti

Il noleggio di abiti resta il cuore del progetto, anche se Léa ammette che il modello non è ancora del tutto diffuso né redditizio. “È un business logistico”, confida. Per rendere il servizio più professionale, Studio Paillette ha raccolto fondi per sviluppare uno strumento di tracciabilità dei prodotti e ottimizzare i lavaggi — organizzazione cruciale per un approccio consapevole al noleggio.

Tra le sue battaglie: il noleggio mensile. Un gesto consapevole per cambiare il modo in cui consumiamo la moda. “Un pezzo forte si può indossare ogni giorno per un mese. Oppure affittarlo per un’occasione speciale. E una volta finito il suo ciclo, può diventare la chicca di qualcun altro.” Da Studio Paillette, il 70% delle persone che provano il noleggio per la prima volta sceglie di ripetere l’esperienza. Ma il primo passo è spesso difficile. Molti aspettano un’urgenza — bisogno di un abito all’ultimo minuto per un matrimonio o un evento — per varcare la soglia dello showroom parigino situato a La Caserne.

Una rete in movimento

Quest’inverno, Léa ha viaggiato tra Copenaghen, Londra, Milano e New York per incontrare brand emergenti e potenziali clienti. A Copenaghen ha scoperto un altro modo di lavorare: saloni e trade show su scala ridotta, come il CIFF. In questi posti si lascia guidare dall’istinto. Tocca i tessuti, osserva e, se scatta la scintilla, avvia il dialogo con il brand per una possibile collaborazione. Ci sono persino marchi che puntano alla distribuzione quasi esclusiva tramite il noleggio.

La rete di Studio Paillette si sta ampliando. Nascono altri progetti e altre dinamiche, tutti mossi da un desiderio condiviso: rendere possibile un nuovo modo di vivere la moda. “Quello che costruiamo insieme è un tessuto.”