5 brand da seguire durante la prossima Prossima Fashion Week Uomo  

Giu 3, 2025 | Brands, Fashion

La Fédération Française de la Haute Couture ha svelato il calendario ufficiale della prossima settimana della moda maschile che si terrà a Parigi a fine giugno. Sneaker Spirit ha selezionato per te cinque brand – tra cui due finalisti del premio ANDAM – che stanno ridefinendo le regole del menswear.

Mentre la Paris Fashion Week giugno 2025 si prepara a svelare il meglio della moda maschile e genderless, una ventata di novità soffia sulle passerelle grazie a una nuova generazione di stilisti più determinati che mai a ridefinire i codici del menswear. Cinque brand, meno chiacchierati rispetto ai grandi nomi della haute couture, stanno delineando una nuova scena creativa impegnata, audace e contemporanea. Dall’attivismo queer di Jeanne Friot all’eleganza sovversiva di Willy Chavarria, passando per il rigore del tailoring di LGN, la poesia di Ziggy Chen e l’esuberanza di Juun.J: ecco i nomi che stanno rivoluzionando il menswear.

Jeanne Friot o l’armatura politica

Giovanna d’Arco che sfila sulla Senna in armatura durante la cerimonia di chiusura dei Giochi Olimpici? Dietro quella figura che ha fatto il giro del mondo c’è Jeanne Friot. Stilista francese stilista francese e volto emergente della scena genderless, concepisce l’abito come un manifesto. Con lei, ogni capo è intriso di significato politico.

Il suo segno distintivo? L’armatura, ovviamente, come metafora di una lotta per l’inclusività. La ritroviamo in tutte le sue collezioni, dagli stivali alti con fibbie alla t-shirt con messaggio. Su una delle sue magliette leggiamo: «A woman is somebody, not some body», indossata da una modella in minigonna e stivali bianchi. Su un’altra, la scritta «Visions» contrasta con occhi rossi o lenti a contatto nere.

Con la sua paletteminimalista — nero, bianco, rosso e accenti metallici — Jeanne Friot punta all’essenziale: sovvertire, fluidificare, ma soprattutto resistere. Il suo approccio militante è evidente anche nel suo intervento nel podcast Les Gens de la mode, episodio «QUEER», condotto da Saveria Mendella.

Juun.J, il maestro dello street tailoring

Dal 2007 il marchio sudcoreano Juun.J calca le passerelle della Fashion Week, imponendosi come un punto di riferimento in materia di street tailoring, attraverso una serie di creazioni che giocano con l’equilibrio tra rigore ed esuberanza, dando vita a un guardaroba tecnico decostruito.

Per la collezione Fall 2025, Juun.J gioca con i volumi e le sovrapposizioni: i colli sono sovrapposti e i pantaloni sembra che stiano per cadere da un momento all’altro. Un outfit sembra racchiuderne due, come una convivenza pacifica degli opposti.

Che si tratti di denim o flanella, il tailoring viene affrontato sempre con rigore tecnico. La palette resta contenuta e piuttosto sobria — nero, grigio, bianco — ma le sperimentazioni sono pressoché infinite. Anche il casting riflette la visione di Jean Friot: è misto, segno che il binarismo di genere è ormai superato, anche nel calendario ufficiale della moda.

La prossima sfilata parigina confermerà questo equilibrio instabile? La risposta a giugno.

Louis Gabriel Nouchi: la sensualità cerebrale 

Ispirandosi ai grandi classici della letteratura — da Bel-Ami di Maupassant a Lo straniero di Camus — da diverse stagioni Louis Gabriel Nouchi propone una moda cerebrale, sensuale e inclusiva. Il suo guardaroba decostruisce gli archetipi maschili senza cancellarli.

La sua forza: combinare il rigore del tailoring con la morbidezza dei drappeggi. Prende in prestito dalla lingerie le trasparenze e dagli abiti femminili i tagli, per rivelare le rappresentazioni plurali della mascolinità contemporanea. I corpi si rivelano con audacia, spesso avvolti nel nero — una tonalità che rivendica come firma stilistica.

La sua moda si rivolge a tutte le identità di genere. Racconta la storia di uomini che assumono le proprie fragilità e i propri desideri. Anche lui è stato intervistato da Saveria Mendella nel podcast Les Gens de la mode, ulteriore conferma del riconoscimento ottenuto da questo personaggio discreto ma influente, che di recente ha firmato una collaborazione con Puma.

Willy Chavarria, la moda politica 

Willy Chavarria ha fatto un esordio clamoroso lo scorso inverno a Parigi. Per la sua prima sfilata nella capitale francese, ha portato sul catwalk dell’American Church una serie di star, tra cui Honey Dijon, J Balvin e Paloma Elsesser, lanciando un messaggio forte sulla tolleranza – un gesto carico di simbolismo.

Attraverso una moda che celebra la cultura chicana, l’orgoglio queer e le comunità marginalizzate, lo stilista americano di origine messicana risponde all’inasprimento delle leggi anti-immigrazione e anti-LGBTQ+ negli Stati Uniti e nel mondo.

Ciliegina sulla torta, è stato selezionato tra i finalisti del prestigioso premio ANDAM. Anche se ha intenzione di continuare a sfilare alla Fashion Week di New York — come forma di resistenza — Parigi sembra determinata ad accoglierlo in modo stabile.Ci aspettiamo di rivederlo a giugno con un nuovo show che si annuncia già clamoroso.

Ziggy Chen: radici tessili 

Originaria di Shanghai, Ziggy Chen propone un guardaroba poetico e disinvolto, intriso di dolcezza. Lo scorso autunno/inverno ha presentato una collezione dalla palette organica, dominata da colori neutri e sbiaditi: verde muschio, viola sbiadito, grigio polvere. Una collezione che evoca il tempo che passa attraverso stampe, discrete ma presenti, che evocano radici invisibili, come tracce sepolte pronte a riaffiorare.

L’uomo di Ziggy Chen è un dandy moderno. Un uomo in bilico tra le epoche e le identità, che indossa la malinconia con eleganza.

Il suo prossimo show promette di rivelare un nuovo strato di questa poesia tessile.