Copenhagen Fashion Week: 5 marchi da tenere d’occhio

Ago 12, 2025 | Brands, Fashion

Dopo essersi imposta come la Fashion Week più influente dell’Europa del Nord, la Copenhagen Fashion Week torna due volte l’anno con un programma all’insegna della sostenibilità. La nuova capitale della moda nordica accoglie buyer internazionali, giornalisti e appassionati, impazienti di scoprire la moda emergente di marchi eco-responsabili. Ecco cinque nomi da tenere d’occhio questa stagione.

La moda liquida di Forza Collective

In cima alla lista troviamo Forza Collective, il marchio fondato da Nikolaj Kunsthal, che questa stagione ci riporta alle sue origini con una serie di capi iconici. Protagonista assoluto della quarta collezione è l’abito lungo e fluido: bretelle sottili, tessuto in satin o leggermente trasparente, con un certo non so che preppy, come nel modello chemisier abbinato a una sottoveste plissettata.

La collezione è stata pensata come un guardaroba da adottare e personalizzare. Tra i 30 look presentati, spiccano le silhouette con taglio a caschetto che cela lo sguardo e quelle intrise di nostalgia anni ‘90: dolcevita smanicati e occhiali ovali sfumati. I dettagli tessili, soprattutto su abiti e top, ricordano le asperità di una conchiglia, rafforzando l’effetto liquido dell’intera collezione. Il finale ne è la prova: un abito parzialmente trasparente, strutturato come un tutù, che accentua i fianchi e fa pensare a una medusa in movimento.

Bonnetje: tailoring secondo grado

Alto marchio danese a rivendicare il suo forte impegno a favore dell’upcycling è Bonnetje, che recupera vecchi abiti sartoriali per creare pezzi unici. La nuova collezione vede protagonisti un pantalone annodato sul petto trasformato in top, un completo marrone in satin trasformato in tailleur femminile, mentre su una gonna si intravedono i resti di una giacca. La lingerie vintage è onnipresente: pizzi, reggicalze portati sopra le camicie, sottoveste reinventate o decostruite. Una collezione che invita a riflettere sulla circolarità dell’abito, tra riuso creativo e memoria tessile.

Ritroveremo Breakable, così si intitola questa riuscita collezione SS26, al Fashion in Motion del V&A Museum di Londra: un evento prestigioso che in passato ha ospitato nomi celebri come Alexander McQueen, Vivienne Westwood e Christian Lacroix. Bonnetje entra così nella cerchia dei marchi selezionati insieme a Alectra Rothschild / Masculina, Berner Kühl, Stamm e Stem.

Rare Review: tra tessili domestici e tech-wear

Il marchio Rare Review nasce dal talento del duo svedese Josephine Bergqvist e Livia Schück. Il loro approccio consiste nel recuperare tessuti domestici — tovaglie, grembiuli, lenzuola — e trasformarli in abiti femminili. Già di per sé originali, i capi vengono impreziositi con accessori fluttuanti (foulard, cravatte attorcigliate) in un gioco di contrasti studiato.

Ai piedi le modelle calzano Puma ornate con fiocchi, mentre alcune gonne presentano armature a vista, rafforzando l’idea di trasparenza del processo creativo. Le spalle, a volte imbottite, altre volutamente cadenti, mettono in risalto la scelta di mostrare il dietro le quinte. Un guardaroba poetico, grezzo e consapevole.

Skall Studio: ultima danza

Fondata nel 2014 da Julie e Marie Skall, la celebre casa danese ha sempre messo l’ecologia al centro della propria filosofia. Niente pelle né pelliccia, solo fibre naturali pensate per durare nel tempo. Questa stagione Skall Studio si spinge ancora oltre nel suo approccio responsabile, presentando una linea di calzature realizzate con materiali organici (cactus, arancia) simili alla pelle. Gli outfit sono completati con ballerine a punta o con punta squadrata, in piena tendenza ballet-core.

Qui, la parola d’ordine è fluidità: 33 silhouette dalle linee essenziali, in tonalità neutre ravvivate da tocchi di rosso. Il guardaroba campestre — abiti a balze, foulard annodati alla testa o in vita — evolve gradualmente verso un mood più urbano, dove il denim fluido incontra borse shopping maxi effetto pelle.

The Garment al galoppo

Per la stagione Primavera-Estate 2026, Charlotte Eskildsen si ispira al mondo equestre. La collezione è composta da 28 silhouette minimaliste e ruota attorno a una palette neutra — beige, marrone, bianco, nero — con incursioni delicate di rosa cipria. Gli stivali alti fino al polpaccio donano una certa rigidità ai look, in contrasto con l’insieme fluido della collezione.

Per quanto riguarda i materiali, la popeline di cotone incontra il crochet in un gioco di contrasti calibrato tra blocchi di colore e trasparenze. A completare il tutto, un’anima boho si insinua in tutta la collezione, con volants, borse lavorate all’uncinetto e ricami tono su tono. The Garment riafferma così la propria identità unica: un equilibrio sottile tra rigore e leggerezza, modernità e tradizione, per una moda consapevole e decisamente elegante.

Articolo di Julie Boone