5 accessori pazzi pazzi alla Paris Fashion Week 

Ott 2, 2025 | Brands, Fashion, Style

Le sorprese e i colpi di scena alla Paris Fashion Week non mancano. Per la prossima Primavera-Estate, alcuni stilisti hanno scelto l’accessorio come terreno di sperimentazione. Tra allusioni ironiche, irriverenza e proposte insolite, ecco cinque oggetti originali che hanno attirato la nostra attenzione.

La borsa valigetta di Vautrait: la funzionalità aumentata

In cima alla lista troviamo la borsa valigetta di Vautrait, una borsa capiente e rigida, ispirata alla valigetta da medico. Una nuova versione dell’Albertine Bag, immaginata da Yonathan Carmel e che si inserisce nella tendenza attuale delle borse statement: imponenti, vistose, ma soprattutto pratiche e funzionali. La borsa valigetta nasce come un oggetto da viaggio a tutti gli effetti, con tanto di compartimento segreto sotto la base, perfetto per riporre i documenti senza rischiare di rovinarli. Due varianti: una in suede marrone e l’altra in pelle di struzzo, per equilibrare l’aspetto pratico con il giusto pizzico di eleganza. Più che un accessorio, un compagno di viaggio.

L’anello a tracolla di Zomer: un gioiello già virale

Il duo creativo dietro Zomer continua a giocare con il linguaggio della moda e spinge ancora oltre i limiti dell’irriverenza: dopo la tracolla senza borsa della stagione scorsa, per la SS26 ci propone un anello gigante da indossare come una tracolla, che abbraccia il busto e occupa lo spazio come fosse se una bag. Gioiello? Scultura? Provocazione? Poco importa: l’oggetto incuriosisce, diverte e divide. Sui social è già virale, confermando che il finalista al premio LVMH di quest’anno sa parlare alla Generazione Z senza perdere il dialogo con i circuiti consolidati della moda.

Anrealage tira fuori gli artigli

Nel sotterraneo del Palais de Tokyo, Anrealage ha messo in scena uno show immersivo accompagnato dalla colonna sonora firmata da Thomas Bangalter (ex Daft Punk). La collezione, realizzata insieme allo studio giapponese HERALBONY, ha alternato effetti psichedelici, texture cangianti e colori vibranti. L’elemento più discusso? Guanti lunghissimi prolungati da unghie argentate affilate, dal sapore felino. Un dettaglio straniante e contrastante con l’atmosfera gioiosa, che invita a guardare le cose da un’altra prospettiva.

It bag o pressing bag? 

Julie Kegels continua la sua riflessione sugli oggetti del quotidiano e sulla loro capacità di trasformarsi in accessori moda. Questa stagione propone una borsa XXL ricavata da una semplice custodia da lavanderia: un elemento quotidiano, poco glamour, che diventa protagonista assoluto. Un oggetto banale – che non ha nulla di glamour – trasformato in oggetto del desiderio, trasformato senza pertanto perdere la sua identità: è questa la genialata della creatrice belga, che ci invita a riflettere sulle norme del lusso e ciò che merita davvero di essere visto, indossato e valorizzato.

Il dress-cap come barriera dalla realtà

Da Courrèges, Nicolas Di Felice immagina una silhouette capace di affrontare climi estremi: un abito con cappellino e velo integrati. Una sorta di capsula protettiva che avvolge il corpo e copre il viso, senza rinunciare alla leggerezza eterea. In un’epoca di incertezze climatiche, il capo si fa barriera poetica contro il mondo esterno: un rifugio contro le aggressioni della realtà.

Tra innovazione, irriverenza e un tocco di follia, questi accessori sono il riflesso di un’epoca che mette in discussione le norme, abbraccia la differenza e ci invita a ridefinire il nostro rapporto con la moda.

Articolo di  Julie Boone.