Vincitrice del premio Vanguard ai Fashion Awards, la stilista turca Dilara Fındıkoğlu si impone nel 2025 come una delle figure più influenti della moda contemporanea. Il suo universo creativo, audace e radicale, sovverte i codici tradizionali dell’abbigliamento femminile intrecciando riferimenti storici con una femminilità decisa.
Dalla Turchia a Londra: gli esordi di Dilara Fındıkoğlu
A soli 19 anni, Dilara Fındıkoğlu lascia Istanbul, la sua città natale, per trasferirsi a Londra. Entra alla prestigiosa Central Saint Martins, rinomata scuola che ha formato le leggende della moda tra cui Phoebe Philo, Alexander McQueen e John Galliano. Durante il tirocinio finale lavora da Maison Margiela: un’esperienza cruciale che affina il suo gusto per la sartorialità e l’attenzione al dettaglio.



Specializzata in prêt-à-porter femminile di haute couture, Dilara Fındıkoğlu concepisce la moda come strumento per sovvertire i diktat imposti alle donne. Il suo obiettivo: creare abiti che accompagnino la donna in tutte le fasi della sua vita. Dopo diverse collaborazioni con importanti Maison, fonda il proprio marchio, seguendo le orme di molte donne del settore che scelgono un’etichetta eponima per accedere a posti di direzione creativa. Nel 2017 arriva alle semifinali del LVMH Prize – un primo riconoscimento di rilievo che segna l’inizio di un’ascesa promettente – accanto alla vincitrice francese di quell’anno, Marine Serre.
Un immaginario che attraversa epoche e mondi
L’universo di Dilara Fındıkoğlu si distingue per il suo mix audace di epoche e influenze. Il Medioevo e l’epoca vittoriana si fondono in creazioni che celebrano la forza femminile, con una dimensione teatrale che si insinua in ogni silhouette. Il suo stile è inconfondibile: corsetti strutturati, lunghi strascichi, armature e lacci elaborati, mentre nero, nude e rosso dominano la palette, associati a materiali come il pizzo, la pelle e il mesh.



Anche i nomi delle collezioni sono manifesti: “Cage of Innocence” per la primavera-estate 2026, “Venus from Chaos” per l’autunno-inverno 2025 o “No Man’s Territory” per l’autunno-inverno 2023. Titoli che riflettono la forza e la natura radicale delle sue creazioni, un’eco diretta del suo approccio alla liberazione e all’affermazione femminile.
Un esordio clamoro, ma ancora fragile
L’interesse per il suo lavoro non si limita ai circuiti elitari delle Fashion Week. Celebrità del mondo della musica come Rosalía, Ice Spice e Kim Kardashian sono state recentemente fotografate con i suoi capi. Il suo talento è riconosciuto anche dai nuovi protagonisti della moda, tra i più influenti della sua generazione, come il creator @Lyas, critico di moda ideatore delle Watch Parties, che ha trasmesso in diretta la sfilata “Cage of Innocence” facendo vincere persino un invito a una spettatrice.
In parallelo, Fındıkoğlu collabora con brand internazionali come Heavn, uno dei label di Marc Jacobs, e Khy, il marchio di Kylie Jenner. Progetti che le permettono di democratizzare le sue creazioni e farsi conoscere oltre il settore di nicchia. I suoi capi, però, restano oggetti di lusso: si parte da 2000 euro per un abito e si arriva fino a 5000 euro per una giacca.



Nonostante la notorietà e le partnership di rilievo, il suo brand resta vulnerabile. Nel gennaio 2024, per mancanza di fondi, è costretta a rinunciare alla Fashion Week di Londra. Un episodio che ricorda quanto il sistema moda penalizzi ancora i marchi indipendenti – soprattutto se guidati da donne – spesso costretti a scontrarsi con ostacoli economici persistenti.
Dilara Fındıkoğlu, seconda al premio Vanguard 2025, incarna una nuova generazione di designer determinate a ridefinire il guardaroba femminile. Le sue collezioni non si limitano a vestire: raccontano storie, esplorano identità, celebrano la forza delle donne in tutte le sue forme. Più che una stilista, Dilara è una voce contemporanea che ispira, provoca e ridefinisce il ruolo delle donne nella moda e nella società di oggi.
Articolo di Julie Boone.







